sabato 14 novembre 2015

Recensione: La bambina, il pugile, il canguro di Gian Antonio Stella




Trama

Quando solleva con le sue enormi mani da pugile la nipotina appena nata, il vecchio Primo esclama: "A me sembra più bella di tutte le altre". Ma la piccola ha la sindrome di Down e una grave malformazione cardiaca, sua madre Valentina non si riprenderà mai dallo shock (anzi finirà col morirne) e il padre Nevio è un povero ubriacone irresponsabile. Perciò saranno i nonni Primo e Nora a prendersi cura della bimba, dopo averla chiamata Letizia: come l'allegria contagiosa che dimostra fin da neonata. Questo toccante racconto di Gian Antonio Stella, in cui le storie rocambolesche dei pugili americani diventano ninne nanne e si mescolano alle leggende marinare venete, affronta con delicata partecipazione il tema dei "bambini imperfetti".

Buon sabato a tutti.
Oggi voglio parlare di questo libro diverso dal mio solito genere di lettura che però mi è piaciuto molto.

L'ho trovato su una bancarella dell'usato e non ho saputo resistere, adesso sono contenta di averlo letto e vi spiego perchè.

La storia è narrata in terza persona, si parla di Primo un uomo grande e grosso ma dal cuore tenero, sposato con Nora da tanti anni e con la quale è instaurato uno stupendo rapporto.
Hanno una figlia che però ha fatto una scelta sbagliata perchè Valentina ha sposato un uomo che non pensa ad altro che ubriacarsi.
Quando resta incinta, Primo è felice di diventare nonno ma la gioia non è condivisa perchè la piccola nasce con la sindrome di Down.
Valentina rinnega sua figlio e anche suo padre fa lo stesso così Primo e Nora, sebbene siano avanti con gli anni si prendono cura della piccola che chiamano Letizia.

Un libro che si legge facilmente, non è lungo e la lettura è gradevole anche se viene affrontato un tema molto delicato quello dei Down.
Crescere un bambino o una bambina con questo handicap non è facile per i genitori giovani, tantomeno con i nonni eppure loro riescono a dare alla bambina quell'amore infinito che i genitori non hanno saputo dargli e la bambina cresce serena e felice nonostante le sue difficoltà.

Il mondo di oggi è pieno di pregiudizi sebbene siano passati tanti anni e si faccia tanta propaganda, le persone sono cattive e questo è un dato di fatto. Vedere una bimba down ed escluderla da tutto è sinonimo di ignoranza perchè è una bambina come gli altri, solo che ha qualche diversità di apprendimento ma questo non significa che non è persona normale.
Primo e sua moglie fanno di tutto per rendere la vita della piccola migliore e ci riescono perchè chiunque guarda Letizia la vede sempre sorridere ed è una gioia per i nonni crescerla.
Come tutti i bambini però necessita di cure, forse Letizia qualcuna in più e i soldi per i due poveri pensionati non sono abbastanza ma loro si rimboccano le maniche e non si danno per vinti.
Un bell'esempio di umanità e di amore che fa riflettere.

Teneri e dolci i momenti che Primo vive con sua nipote, invece di raccontarle le favole classiche, lui le racconta le storie di boxe che legge sui giornaletti dell'usato che compra. La boxe è uno sport che l'ha sempre appassionato e lui trasmette questo entusiasmo alla nipotina che osserva in silenzio e attenta a ogni parola del suo adorato nonno.

Una storia commovente e dolce che vale la pena di leggere per il modo tenero e delicato in cui è posta, dove l'amore incondizionato di suo nonno che la giudica la più bella bambina del mondo è il tema principale.

Un finale degno di nota verso due nonni che hanno fatto da genitori a una bambina che solo grazie a loro ha conosciuto il significato del vero amore.

Valutazione 4/5






2 commenti:

  1. Molto interessante questo libro, e molto bella la tua recensione!! Mi segno subito questo titolo! =)

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    1. Ciao! E' stata una piacevole scoperta, un libro davvero carino

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